Monte Schiaron dalla S.la dei Pradetti (CAI-165-196)

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CAI-165
Salita In Val Vissada per C.d.Pradetti

.165 Cominciamo la nostra salita dalla S.la dei Pradetti, a cui siamo arrivati da M.Zovo, oppure da F.la Zovo via strada forestale con segnavia CAI-154. Sul tornante alla quota di 1757 m s.l.m. lasciamo la strada a ghiaia ed imbocchiamo il sentiero sulla sinistra, che si inoltra per bosco di abeti lungo la cresta del Colle dei Pradetti. Si sale di quota dolcemente fino a circa 1820 m s.l.m., dove cominciamo a salire lungo il M.S.Daniele; qui si esce dal bosco e la pendenza si fa sentire di piu’. La traccia e’ ben marcata e si innalza sul lato Nord del M.San Daniele, sotto di noi c’è la Valle di Giao Storto e di fronte si stagliano le C.de dei Longerin. Dopo alcuni tornanti anche i prati ci lasciano e ci troviamo a dover salire, orientati verso Sud, un ghiaione ripido e cedevole. Incontriamo un po’ di fatica ad oltrepassarlo per via della sua pendenza e franosita’. Dopo circa 20 metri siamo in cima “sotto croda” e la nostra via procede verso Nord.

Dopo un breve tratto di attraversata di altri piccoli ghiaioni, ci si trova nel punto forse piu’ difficile della salita in quanto il sentiero non e’ ben visibile e, pur essendo munito di segnavia, non si riesce a capire come andare avanti. Sopra di noi si vedono a picco le crode del M.San Daniele e sotto una valle con pendenza elevata; il terreno e’ ghiaioso e questo non aiuta la stabilita’ e, abituati come siamo a salire, non ci viene in mente che ogni tanto bisogna anche scendere. Infatti questa volta e’ proprio quello che si deve fare per riprendere il sentiero dietro ad una roccia posta a qualche metro piu’ in basso. Dopo questo passaggio, un po’ difficoltoso per i meno esperti, si procede in salita fino alla quota di 2073 m s.l.m. di Forcella San Daniele.

Qui e’ d’obbligo soffermarsi per una piccola pausa ed ammirare il panorama. Davanti a noi il Monte Zovo, il Col Rosson e dietro tutto il Gruppo del Popera.

Procediamo ancora sul CAI-165 in discesa, in direzione Nord Est per bosco di mughi, ammirando dall’alto i piani di Vissada e la Drota delle Pere delle Crode dei Longerin. Dopo alcuni tornanti, sempre scendendo, si esce dai mughi e si procede per pascolo lungo i Piani di Vissada in direzione Nord Est tagliandoli traversalmente. Qui se la stagione e’ piovosa si puo’ fare scorta d’acqua presso una fonte appena al disotto del sentiero, alla nostra destra. Dopo aver attreversato interamente i Piani, ci ritroviamo a camminare sul versante dello Schiaron di Val Vissada, dove incrociamo il sentiero con segnavia CAI-196.

Il M.Zovo dalla F.la S.Daniele
I Ruderi di M.ga Vissada

.196 Il sentiero sale verso la cima del Monte Schiaron. Si cammina inizialmente in piano costeggiando i vecchi scavi delle trincee risalenti alla Prima Guerra Mondiale. Appena saliti in costa possiamo vedere sul lato destro del sentiero i ruderi della Malga Val Vissada che un tempo ospitava le pecore durante la bella stagione, mentre, poco al disopra della via sulla sinistra, nascosto al passaggio ma ben visibile scendendo, c’e’ un piccolo laghetto piovano.

Ora cominciamo a salire su pendii erbosi, il sentiero e’ sempre ben marcato e non impegnativo. Lungo questo semplice tratto, alla nostra sinistra sono presenti alcune postazioni militari in caverna risalenti alla Prima Guerra Mondiale, oramai in pessima condizione. Giunti alla forcella vicino alla cima essa si staglia davanti a noi ripida. Per salirla bisogna aggirarla verso Destra passandoci sotto e guadagnarla dal lato Sud Est per pendii erbosi. Nell’attraversamento verso destra, circa a meta’, bisogna salire un canale con rocce franose e giunti in cima si puo’ scegliere se proseguire verso destra oppure verso sinistra.

La via piu’ semplice volta a destra scavalcando un masso che nasconde il proseguimento, qui il sentiero e’ tracciato ad ometti di pietra, si prosegue per circa una ventina di metri lungo ghiaie arrivando al lato Sue Est della cime e voltandoci di 180° non ci resta altro che salire fino alla croce che da questo punto dista circa trenta metri.

La Salita Erbosa allo Schiaron
Lo Spuntone di Roccia Cima dello Schiaron

La via che conduce alla vetta, proseguendo verso sinistra, e’ piu’ impegnativa. Da questa parte si gira attorno al dente roccioso del monte e giunti sul lato Nord, dobbiamo oltrepassare un ripido canalone accovacciandoci a causa dello stretto passaggio. Tratto pericoloso per l’esposizione. In seguito, proseguendo in orizzontale, si passa davanti ad una feritoia scavata nella roccia e successivamente si oltrepassa l’ingresso dell’insediamento in caverna risalente alla Prima Guerra Mondiale, scavato direttamente nella cima del Monte. Sempre sul lato Nord, si raggiunge la cima in poco tempo per ripidi prati.

Protagoniste indiscusse del panorama sono le C.de dei Longerin che si affacciano imponenti con le loro guglie se ci voltiamo verso nordovest. La vetta offre una splendida visuale sulla Val Vissada e la Val Visdende, ma anche sui paesi del comune di San Pietro in primis. La sua posizione centrale permette uno sguardo a 360° sul territorio Comelicense, il Vicinissimo Monte San Daniele, il Monte Curie’ e tutti i gruppi confinanti partendo dal Gruppo del Rinaldo-Ferro a pochi chilometri. E’ ben visibile anche la Linea di Confine Est ed un po in lontananza il Monte Peralba.

.considerazioni La salita al Monte Schiaron porta ad un altitudine di 2426 m s.l.m.; partendo dalla S.la Pradetti si ha un’elevazione di 496m e si percorrono 5km in circa 2 ore e 30 Min. La difficolta’ dell’escursione e’ EE in quanto lungo la salita al monte vera e propria, sul segnavia CAI-196, il sentiero non presenta particolari difficolta’ o pericoli, intraprendendo la salita finale verso la destra della cima. Viceversa la svolta a sinistra, che permette la visita dei resti militari, risulta pericolosa e non piu’ utilizzata. Invece, l’attraversamento dei ghiaioni del M.S.Daniele richiede esperienza nel seguire la traccia che in alcuni punti non e’ evidente. La discesa puo’ essere intrapresa anche sul versante Est della Montagna, discendendo lungo il ripido canalone che al termine arriva ad una strada forestale che conduce alla localita’ La Fitta nella Val Visdende

La Doppia Croce di Cima del Monte Schiaron
La Doppia Croce di Cima del Monte Schiaron
Acqua Assente

.acqua L’assenza di vene d’acqua caratterizza tutto il tragitto, pertanto bisognera’ farne sufficiente scorta prima di partire.

Bicicletta No

.bici L’intero tragitto non puo’ essere percorso con la bicicletta.

Cane Portabile

.cane Tutta l’escursione puo’ essere accompagnata da un cane o piu’, a patto che l’animale sia abituato all’altitudine e sappia comportarsi sui sentieri di alta montagna in presenza di pietre rotolanti. In alternativa si deve procedere con un guinzaglio. In genere non sono presenti passaggi che possono mettere in difficolta’ gli animali a quattro zampe.

Ripari Scarsi

.ripari La zona attraversata dai sentieri in questione non presenta alcun riparo, ma nelle vicinanze essi sono presenti. Abbiamo il Bivacco di Vissada e la Grotta-Fortino a F.la Longerin mentre in cima e’ presente un vecchi fortino/grotta utile in caso di emergenza.