Monte Brentoni

Le Caratteristiche Geografiche

.le Cime Il Monte Brentoni, o Brentone come viene chiamato da alcuni, si presenta come uno splendido diedro di roccia compatta che se visto da Sud, ovvero dal Cadore, ha una forma conica e molto bombata come un dente; questo e’ il lato da cui la vetta e’ accessibile. Tutto cambia se lo si osserva dal lato Comeliano, da Nord infatti si presenta in tutto il suo splendore assomigliando ad una grande piramide dalle pareti lisce, simili ai “Brent” – ovvero le assi sulle quali un tempo si lavavano i panni alle fontane – che ne determinano il nome.
Il Brentone, assieme al M. Cornon, alle C.de di Mezzodi’, al M. Pupera, al M. Crissin ed al M. Tudaio, fa Parte del Gruppo dei Brentoni. Il Monte Brentone e’ la vetta del Gruppo, le Sue due cime arrivano rispettivamente ai 2547 m s.l.m. della cima Ovest, raggiungibile tramite tratto ferrato verticale, ed ai 2548 m s.l.m. della cima Est, che puo’ essere successivamente raggiunta portandosi appresso una corda per la percorrenza in sicurezza.
.le Valli Sul versante Nord Il Monte Brentoni si affaccia sulla lunga Val Grande, mentre il lato Sud sovrasta i pascoli e boschi dell’altopiano di Casera Razzo. Il Lato a Est lo si vede degradare verso l’ampia F.la Valgrande con dei campanili chiamati Torrioni di Val d’Inferno che torreggiano l’omonima valle, mentre a Ovest, oltre alla stretta Forcella Omonima, esso degrada progressivamente nella Cresta dei Castellati fino a sgomitare col vicino massiccio Monte Pupera.
.i Fiumi La zona che circonda il monte non e’ ricca di fonti d’acqua, probabilmente per la presenza di spesse ghiaie tutt’attorno che lasciano trafondare la preziosa risorsa, nascondendola alla vista. Durante la rinascita primaverile e’ possibile incontrare piccoli ruscelli che scendono direttamente dalle crode. Si riescono ad intravedere i corsi d’acqua piu’ importanti, come il Torrente Piova ed Il Rio Grande, solo in lontananza nel fondovalle, fattore questo da tenere molto in considerazione nelle avventure di piu’ giorni.

Confini Politici

Le cime del Brentone, assieme anche alle Forcelle e creste, determinano il confine politico dei comuni di Santo Stefano di Cadore e Vigo di Cadore. Il primo sul lato Nord ed il secondo sul lato Sud.
L’Avvicinamento
.da Valgrande Scegliendo di salire la montagna da Nord partiamo da Santo Stefano di Cadore e prima del paese, lungo la SS52, si svolta a sinistra e si comincia a salire lungo la Val Grande. E’ possibile, per chi e’ in possesso del relativo permesso di transitare lungo le strade forestali, avvicinarsi in auto di circa 4 KM, fino alla Drota delle Pere, per poi proseguire a piedi verso la F.la Valgrande. In alternativa si puo’ intraprendere la piu’ selvaggia Val Pupera fino al Malpasso, dove si dovra’ perdere quota non poco e, tagliando i ghiaioni che scendono dai lastroni, raggiungere la Forcella Valgrande, o addirittura la Forcella Brentoni (nota via Invernale con sci d’Alpinismo), in questo caso e’ richiesto uno sforzo maggiore per via dei saliscendi e l’ulteriore lunghezza del tracciato. Da qui si volta sul lato Sud del Gruppo e, dopo ever disceso per 15 min, ci si appressa alla Forcella Camporosso in orizzontale senza grandi saliscendi, ancor meglio sarebbe costeggiare i Torrioni di Val d’Inferno salendo per prati fino a raggiungere il sentiero di salita senza passare per la Forcella Camporosso.


.dal Bivacco Caimi Pernottando al Bivacco Caimi, bisogna scendere il lato Sud del Gruppo dalla Sella del Cornon fino alla quota di 1800 m s.l.m per bosco di mughi abbastanza fitto (AD 2020), successivamente si procede a risalire gradualmente fino alla Forcella Valgrande dove, pero’, e’ presente un profondo canalone di sfasciume roccioso direttamente sotto al M. Cornon che richiede attenzione nell’attreversata e ci costringe ad indossare l’imbrago per l’oltrepasso in sicurezza. Raggiunta la Forcella Valgrande il tragitto e’ lo stesso fino alla sommita’.
.dalla Val Piova Scegliendo invece l’avvicinamento da Sud arriviamo in auto alla Sella Ciampigotto o dalla Val Frison, partendo a Campolongo e salendo la SR-365 fino a Forcella Lavardet (Attenzione Strada non Sempre ufficialmente aperta) poi deviando verso destra su SP-619, in circa mezz’ora abbondante possiamo caricarci in spalla gli zaini, oppure dal Cadore, percorrendo la SS-52 fino alla localita’ Tre Ponti e deviando a sinistra s’intraprende la SP-619; superato l’abitato di Laggio ed il suggestivo Passo di Ciampigotto, in poco piu’ di mezz’ora siamo alla piazzola dove lasciare l’auto. Dal Passo di Ciampigotto l’avvicinamento al monte e’ ancora lungo, si deve infatti attraversare ancora ben due Forcelle, la Losco e La Camporosso prima di cominciare la salita; il dislivello, pero’, e’ quasi nullo e si procede per prati con una suggestiva vista del Monte Brentoni e non solo. Alternativamente si puo’ lasciare l’auto appena prima di salire il Valico di Cima Ciampigotto, in localita’ Antoia, e percorrere per bosco la strada non molto frequentata che porta a Malga Losco e da qui svoltare verso sinistra alla volta della Forcella Camporosso.
.dal Bivacco Spagnolli Pernottando al Bivacco Spagnolli e quindi partendo in quota, si ridiscende alcuni tornanti fino alla Forcella Stareza e, lasciando il noioso sentiero CAI 330 che porta ai Cadin Alti, intraprendiamo il selvaggio e sperduto sentiero CAI-328 che, con brevi perdite di quota, percorre sottocroda il Monte Pupera e la Cresta dei Castellati fino a raggiungere, con un’ ora di salita, il sentiero che porta alla vetta del Monte Brentoni. Attenzione questa via e’ sconsigliata ai principianti, in quanto e’ presente un colatoio detritico sotto al Monte Pupera che ha spazzato via il sentiero e risulta anche impegnativo da risalire, via per esperti dunque.
La Salita
La via normale alla Cima Ovest del Monte Brentoni (2547 m s.l.m.) parte lasciando il sentiero con segnavia CAI-328 in prossimita’ del monte. Si sale ripido verso Nord, inizialmente per traccia incavata nei prati, successivamente la roccia ci accompagna tutt’attorno. Si devia verso sinistra aggirando un piastrone di compatta roccia e si raggiunge la prima corda metallica che ci aiuta a sorpassare alcune solide crestine di buona roccia. Poi si attraversa verso destra un ghiaione fin ad arrivare ad una forcelletta che ci permette di indossare l’imbrago da ferrata. Il tratto ferrato di recente, si snoda quasi in verticale lungo un largo camino, che altro non e’ che una spaccatura fra un lastrone e l’altro, e in mezz’ora si esce su di un ghiaione che porta dritto alla cima Ovest.



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